Statuto - Milizia dell'Immacolata Zona Bagheria

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Statuto

PREAMBOLO
Eretta a Pia Unione il 2 gennaio 1922 dal Vicariato di Roma, la Milizia dell’Immacolata ha ricevuto particolari attenzioni e speciali sollecitudini da parte dei Sommi Pontefici, quali, tra le altre, il Breve di Pio XI (18 dicembre 1926), che concede indulgenze e privilegi, e il successivo Breve  dello stesso Pontefice Die XVIII Decembris (23 aprile 1927), con cui  la Milizia dell’Immacolata viene elevata a Pia Unione Primaria. In data 8 novembre 1975 il Pontificio Consiglio per i Laici ne approvava gli Statuti Generali; approvazione che veniva rinnovata ad experimentum usque ad accommodationem novo Codici juris canonici, in data 20 dicembre 1980. Il 16 ottobre 1997, il Pontificio Consiglio per i Laici decretava, a firma del Card. J. Francis Staffort, l’erezione della Milizia dell’Immacolata ad Associazione Pubblica Internazionale, a norma del can. 312, 1, 1° e ss. del Codice di Diritto Canonico, approvando nel contempo gli Statuti Generali.

NATURA

Art. 1
La Militia Immaculatae (M.I.), fondata a Roma da san Massimiliano Kolbe OFMConv. e dai suoi sei confratelli:  fra Enrico Granata, fra Girolamo Biasi, fra Antonio Glowinski, fra Giuseppe Pal, fra Quirico Pignalberi, fra Antonio Mansi, il 16 ottobre 1917, è un'associazione pubblica di fedeli, internazionale. Essa è aperta a laici, chierici e religiosi ed è retta a norma dei canoni 298-320 del CIC/83, delle direttive della Chiesa cattolica e dei presenti Statuti. Sulla base dell’ispirazione di san Massimiliano e dei suoi compagni, a proposito del nome dell’associazione, alla quale davano una caratteristica eminentemente apostolica, essa può assumere denominazioni diverse, per meglio rispondere alle differenti esigenze teologiche, pastorali e culturali del nostro tempo, conservando la sigla internazionale M.I. (cfr. SK 1211, 1220, 1327). La denominazione che la M.I. assume in ogni nazione dev'essere approvata dal Consiglio Internazionale di presidenza. Il Centro Internazionale M.I. risiede a Roma presso il Convento San Massimiliano Kolbe, via san Teodoro 42, dei Frati Minori Conventuali, storicamente Sede Primaria.

FINALITA’

Art. 2
Il fine della M.I., universale come la sua missione, consiste nel collaborare alla conversione e alla santificazione di tutti, procurando la massima gloria alla Santissima e indivisibile Trinità (cfr. LG 69). I membri della M.I. vivono la propria vocazione battesimale accogliendo il dono del Redentore dalla Croce: “Ecco tua Madre” (cfr. Gv. 19,27) e si affidano e si donano totalmente all’Immacolata in vista della propria santificazione e per collaborare alla sua missione materna di orientare a Cristo il cuore di ogni uomo. Cristo stesso sul Calvario compie il primo atto di affidamento, donando il discepolo a Maria e Maria al discepolo (cfr. Gv 19,25-27), così che la vita del discepolo, da quel momento, è caratterizzata dalla sua presenza materna (cfr. RM 45). Una delle modalità in cui è praticato ed espresso nella storia della Chiesa lo speciale affidamento dell’uomo alla Madre di Cristo (cfr. RM 45), è quella propria di san Massimiliano Kolbe. Egli ha vissuto un singolare rapporto con Maria vitale e dinamico, inteso come una "trasformazione in Lei", un "diventare Lei" (SK 508) per raggiungere una più perfetta unione con Cristo e per indicarlo, come lei (cfr. Gv 2,5), ad ogni uomo.

Art. 3
La donazione totale di se stessi all'Immacolata nello spirito della M.I. è un impegno responsabile e dinamico a vivere la sequela di Cristo sull’esempio di Maria, per crescere nella fede, nella speranza, nella carità così da mettere se stessi a servizio della missione salvifica di Lui.


SPIRITUALITA’

Art. 4
La M.I. è un’associazione nella quale i membri, con san Massimiliano, contemplano in Maria Immacolata la bellezza incontaminata con la quale il Padre ci ha pensati in Cristo fin dalla fondazione del mondo, quando in lui ci ha scelti per essere santi e immacolati al suo cospetto nell’amore (cfr. Ef 1,3-14). Maria è la creatura nuova plasmata dallo Spirito (cfr. LG 56) “ricolmata di grazia” (Lc 1,28) in vista della sua missione di Madre del Figlio di Dio, l’inizio della nostra redenzione, frutto anticipato della pasqua di Cristo, risplendente della bellezza del Risorto davanti alla Chiesa in cammino (cfr. LG 68). I membri della M.I., riconoscendo in lei le primizie dei doni di Dio all’umanità e considerando che nella sua vita terrena ella avanzò nella peregrinazione della fede, seguendo il suo Figlio con totale dedizione dall’annunciazione fino alla croce (cfr. LG 58), ravvisano in lei l’esemplare di santità cui ispirare la propria sequela di Cristo.

Art. 5
Riconoscendo nell'Immacolata la perfetta discepola del Signore, il modello del credente, i membri della M.I., traducono l’invito di san Massimiliano a “diventare lei” in un itinerario atto a far propri gli atteggiamenti della Vergine nel suo rapporto con Dio e con i fratelli. Pertanto, sull'esempio di Maria, Vergine in ascolto, Vergine in preghiera, Vergine Madre, Vergine offerente (cfr. MC 17-20), essi tendono a vivere:
- l'ascolto della Parola di Dio;
- la preghiera liturgica e personale;
- la carità verso tutti;
- l'offerta del proprio essere, per collaborare con Cristo alla salvezza del mondo.


Art. 6
            La M.I. afferma il primato della vita interiore, secondo il principio caro a san Massimiliano: "innanzitutto dedicati completamente a te stesso e così potrai donarti completamente agli altri... per la sovrabbondanza della tua pienezza" (cfr. SK 971; 980). I membri della M.I. rinnovano quotidianamente la propria offerta all’Immacolata e la recita della giaculatoria: "O Maria, concepita senza peccato prega per noi che a te ricorriamo e per quanti a te non ricorrono in particolare per i nemici della santa Chiesa e per quelli che ti sono raccomandati" unita alle intenzioni suggerite mensilmente dal Centro Internazionale. Come segno della propria appartenenza alla M.I. portano con fede la Medaglia Miracolosa (cfr. SK  21).


FORMAZIONE
Art 7
I membri della M.I. sono chiamati a curare la loro formazione spirituale e apostolica secondo la finalità dell’Associazione. Il Centro Internazionale M.I. invierà orientamenti generali annuali per la formazione dei membri, curando in modo speciale l’aggiornamento mariologico; l’approfondimento della spiritualità propria dell’Associazione e della dimensione missionaria che la caratterizza. Da parte loro, i membri della M.I. alimenteranno la loro formazione personale e di gruppo attingendo alla ricchezza degli scritti e della vita di san Massimiliano, al magistero della Chiesa e alle varie iniziative proposte dall'associazione. Nell’attenzione al cammino della Chiesa, la M.I. promuove iniziative a livello nazionale e internazionale per la formazione e preparazione degli animatori, al fine di sostenerli nell’impegno di trasmettere l’ideale della MI nel tempo presente, in modi adeguati alle varie categorie di persone e alle diverse culture.


MISSIONE

Art 8
La M.I. è stata definita dal padre Kolbe: "una visione globale di vita cattolica sotto forma nuova, consistente nel legame con l'Immacolata, nostra Mediatrice universale presso Gesù" (SK 1220).  La M.I. infatti, si propone di promuovere l'estensione del Regno di Cristo nel mondo attraverso l'azione dell'Immacolata, stimolando tutti i fedeli ad unirsi al Cuore Immacolato di Maria e a porsi a servizio di Lei nella missione che Ella ha come Madre della Chiesa.

Art 9  
I membri della M.I. fanno propria la missione della Chiesa: "portare il Vangelo di Cristo come fonte di speranza per l'uomo e di rinnovamento per la società" (ChL 29). Lo specifico della M.I. consiste nel vivere la missione nelle mani di Maria e sul suo esempio. Infatti, è lei che per prima ha accolto Cristo nel suo grembo, lo ha portato in casa di Elisabetta, lo ha donato al mondo,  lo ha mostrato ai Magi, lo ha indicato a Cana come Parola di verità e di vita, ai piedi della Croce ha accolto da Lui la missione di essere madre, nel Cenacolo lo ha testimoniato alla prima comunità nata dalla Pasqua.



Art 10
Tre sono gli ambiti propri di missione dei membri dell’Associazione: se stessi, l'ambiente, il mondo.
Chi, infatti, sceglie di far parte della M.I.:
1. inizia la sua missione dalla conversione e santificazione personale: l’evangelizzazione di se stessi, è infatti il costante punto di partenza della missione;
2. scorge poi nella famiglia, nei vicini, nel campo del suo lavoro e del suo tempo libero il terreno provvidenziale per evangelizzare con la testimonianza della carità, la parola a tempo opportuno nel rispetto della libertà  dell’altro;
3. allarga la sua missione fino ad abbracciare ogni uomo e il mondo intero.

Art. 11
I membri della M.I., vivono la missione, prima di tutto con la testimonianza nelle loro attività ordinarie e nei vari settori di attività sociale nei quali sono inseriti, permeando di spirito evangelico ogni realtà umana (cfr. SK 92). In ogni ambiente nel quale vivono e lavorano, sono chiamati a promuovere la tutela della vita dal concepimento alla morte naturale, a porsi a servizio della dignità integrale della persona, a proporre i valori di fraternità, di giustizia e di solidarietà.
Art. 12
Tutti i membri della M.I., sono consapevoli di essere sempre e ovunque missionari, perché sono tali nella misura in cui vivono l'unione con Cristo Redentore sull'esempio di Maria. Essi, nel riconoscere che il vero missionario è il santo, pongono al primo posto i mezzi evangelici della preghiera, del sacrificio, della testimonianza di vita (cfr. RMi 90). Si impegnano inoltre nella diffusione della Medaglia miracolosa, così caldamente raccomandata da  padre Kolbe,  come segno dell'attenzione materna di Maria verso ogni uomo.

Art 13
I membri della M.I. si avvalgono dei mezzi che padre Kolbe ha utilizzato con spirito profetico e francescano, divenendo così apostoli "della penna, del microfono, dello schermo, o di qualsiasi altro mezzo" (SK 382).
Collaborano alla missione di evangelizzazione delle comunità locali nelle quali sono inseriti, in particolare:
1. con l’annuncio della Parola di Dio: catechesi;  missione itinerante; itinerari di formazione spirituale; iniziative di aggiornamento mariologico e di pastorale mariana;
2. con la promozione umana,  ponendo particolare attenzione ai bisogni emergenti del territorio;
3. con un’attenzione preferenziale ai giovani e alle famiglie;
4. con l’uso dei mass-media (attività editoriale, radio televisiva, informatica, ecc).

Art 14
Nella sua missione l’Associazione collabora con l’Ordine dei Frati Minori Conventuali, con gli Istituti di vita consacrata e altre realtà di ispirazione kolbiana.


MODALITÁ DI APPARTENENZA ALL’ASSOCIAZIONE

Art 15
I membri della M.I. sono battezzati nella Chiesa Cattolica che hanno raggiunto la maggiore età.  Essenziale per l'appartenenza alla M.I. è il totale affidamento di sé all'Immacolata: anima e corpo, capacità umane e beni spirituali. E’ possibile l’iscrizione alla M.I., dopo un’adeguata preparazione, la pronuncia dell’atto di affidamento e la consegna della medaglia miracolosa. L’iscrizione avviene secondo le modalità del luogo. Il nome del nuovo aderente viene iscritto nel registro dell’Associazione presso un centro locale o un Centro Nazionale giuridicamente eretto. Il membro della M.I. che volesse porre fine volontariamente alla sua appartenenza all’Associazione, deve darne informazione per iscritto al Presidente Nazionale, dopo aver previamente consultato l’Assistente Nazionale. Un membro della M.I. può essere legittimamente espulso dall’Associazione per gravi incompatibilità con la vita e gli impegni dell’Associazione, salvaguardando il diritto del membro in questione a esporre gli argomenti in sua difesa.

Art. 16

Secondo le indicazioni di padre Kolbe, nella M.I. l’affidamento può essere vissuto in maniera totale e incondizionata:
1. singolarmente e spontaneamente, secondo il programma originale redatto dal Fondatore medesimo:
“1. Totale offerta di se stesso alla Beata Vergine Maria Immacolata, mettendosi come strumento nelle Sue immacolate Mani .
2- Portare la Medaglia Miracolosa” (SK 21).
    E' la M.I./1;
2. in forma associativa, costituendosi in gruppi  per raggiungere insieme le finalità formative e apostoliche  dell’Associazione. E' la M.I./2;
3. in organismi legittimamente autonomi dal governo dell’Associazione, dediti in maniera esclusiva alla causa della M.I.
          E' la M.I./3.

Per motivi pastorali è possibile tradurre la parola “affidamento” con “consacrazione” qualora questa espressione risulti più adatta nei Paesi in cui viene utilizzata.

Art 17
Particolare attenzione dell’Associazione è riservata ai giovani. Ogni Centro Nazionale si adopera per promuovere il Movimento Giovanile M.I. (G.M.I.), che rappresenta un ambito di apostolato dell’Associazione, disponendo supporti formativi specifici.

Art. 18
Una presenza significativa nella M.I. è costituita dalle persone che soffrono (“Cavalieri ai piedi della Croce”) anch’essi destinatari di un importante ambito dell’apostolato M.I. Il loro affidamento all'Immacolata nell'offerta delle proprie sofferenze rende partecipe tutta l'Associazione al mistero redentivo di Cristo e rinnova l'impulso missionario.


IL GOVERNO DELLA M.I.

Art. 19
Strutture della M.I. sono:
• Il Centro Internazionale
• I Centri Nazionali
• I Centri Regionali
• I Centri Locali

Art. 20
Il Centro Internazionale svolge opera direttiva e di coordinamento della M.I. nel mondo. Suo compito è fare in modo che l'ideale e la spiritualità di padre Kolbe si rafforzino e si sviluppino attraverso approfondimenti e nuovi progetti, al passo con il cammino della Chiesa.

Art. 21
Il Centro Internazionale comprende:
• Il Presidente (sacerdote, religioso o laico/laica)
• Il Consiglio di Presidenza (formato da cinque membri)
• L’Assistente (frate professo perpetuo dei frati minori conventuali)
I Centri nazionali sono strutturati allo stesso modo.


Art. 22
Il governo è formato da:
• Il Presidente Internazionale
• Il Consiglio di Presidenza
• L’Assemblea Generale
• Il Collegio dei Revisori dei conti che è l’organo di controllo amministrativo formato da tre persone



Art. 23
Il Presidente Internazionale è il rappresentante legale dell’Associazione. A lui/lei compete:
1. Convocare due volte l'anno e presiedere il Consiglio di Presidenza;
2. Indire ogni sei anni e presiedere l'Assemblea Generale;
3. Amministrare i beni dell’Associazione;
4. Aprire i Centri Nazionali, con il voto deliberativo del Consiglio di Presidenza;
5. Coordinare il lavoro dei Centri Nazionali con il Consiglio di Presidenza;
6. Rappresentare la M.I.  presso gli organismi della Sede Apostolica;
7. Con il Consiglio di Presidenza promuovere incontri, convegni di studio e la partecipazione a   iniziative promosse da altre istituzioni, portando, ove sia utile e opportuno, il contributo del carisma della M.I.;
8. Impegnare i responsabili a livello nazionale alla realizzazione del programma ufficiale dell'Associazione insieme al Consiglio di Presidenza;
9. Con il parere del Consiglio di Presidenza, dirimere eventuali conflitti all'interno dell'Associazione.

Il Presidente internazionale nello svolgimento  del suo servizio instaura una fattiva collaborazione con l’Assistente Internazionale.


Art. 24
E' compito del Presidente Internazionale presentare ogni anno al Pontificio Consiglio per i Laici una relazione scritta sull'attività della M.I. e sulla sua gestione amministrativa, secondo il dettato del can. 319 del CJC., e approvata dal Consiglio di Presidenza.


CONSIGLIO DI PRESIDENZA INTERNAZIONALE

Art. 25

Compongono il Consiglio di Presidenza Internazionale:
• il Presidente
• il Vice Presidente
• il Segretario
• tre Consiglieri.
• l'Assistente Internazionale  


DURATA DEL MANDATO

Art. 26
Gli incarichi o uffici a livello internazionale hanno durata sessennale e sono rinnovabili per un secondo mandato, e non oltre.


COMPITO DEL CONSIGLIO DI PRESIDENZA

Art. 27
Compete al Consiglio di Presidenza Internazionale: Cfr. art. 23

1. proporre, esaminare ed approvare progetti e iniziative secondo le finalità della M.I.;
2. discutere e esaminare la relazione del Presidente Internazionale e il bilancio preventivo e consuntivo presentato dall'Economo;
3. approvare con voto deliberativo l'erezione dei Centri nazionali;
4. su indicazione del Presidente, predisporre la terna del Collegio dei Revisori dei conti da presentare alla nomina dall'Assemblea generale;
5. approvare i bilanci annuali del Centro Internazionale, esprimere il consenso circa gli atti patrimoniali di straordinaria amministrazione.
6. spetta ancora al medesimo Consiglio, su proposta del Presidente nominare il Direttore del Miles Immaculatae, organo ufficiale dell'Associazione.

ASSEMBLEA GENERALE

Art. 28
Attesa l'universalità dell'Associazione, l'Assemblea Generale dei membri è costituita a carattere rappresentativo:
- dal Presidente Internazionale
- dal Consiglio di Presidenza
       - dall'Assistente Internazionale
- dai Presidenti Nazionali
- dagli Assistenti Nazionali
- dai delegati del Movimento Giovanile
- dai delegati delle singole nazioni, il cui numero è stabilito dal Consiglio di Presidenza


ELEZIONI

Art. 29
Tutte le elezioni devono essere svolte con voto segreto. Per il primo e il secondo mandato del servizio, è richiesta la maggioranza assoluta per una valida elezione.

Compete all'Assemblea Generale:
1. eleggere, a norma del diritto canonico, il Presidente - che può essere un sacerdote, un religioso o un laico/ laica – e i membri del Consiglio di Presidenza;
2. eleggere il Collegio dei Revisori dei conti composto da tre membri;
3. discutere ed approvare la relazione del Presidente Internazionale
4. approvare i bilanci del Centro Internazionale;
5. esaminare e valutare le proposte del Consiglio di Presidenza e dei soci in vista dell'incremento della M.I. nel mondo, tenendo presente anche l'aspetto amministrativo;
6. esaminare le relazioni dei Centri Nazionali.
7. pronunciarsi con i due terzi dei consensi sullo scioglimento dell’Associazione.

L'elezione di un sacerdote o di un religioso all'ufficio di Presidente o di consigliere deve essere confermata dall’ Ordinario di competenza.
Quando un ufficio diventa vacante per qualsiasi ragione, è necessaria al più presto possibile un’elezione, non oltre i tre mesi canonici. Se l’Assemblea non è in atto, i componenti il Consiglio di Presidenza possono eleggere il nuovo membro. Se l’ufficio di presidente è vacante il vice presidente ne prende il posto fino alla successiva Assemblea elettiva.


Art. 30
L’Assistente Internazionale è il Ministro Generale dell’Ordine dei frati minori conventuali.
L’Assistente Internazionale svolge la funzione di guida spirituale dell’Associazione. Nello svolgimento del suo servizio instaura una fattiva collaborazione con il Presidente Internazionale. E’ membro del Consiglio di Presidenza senza diritto di voto.
L’Assistente Internazionale può delegare un frate professo perpetuo dei frati minori conventuali per l’esercizio delle funzioni di sua competenza.


Art. 31
Compiti principali dell'Assistente Internazionale sono:
1. garantire l’esatta interpretazione del carisma;
2. mantenere il legame storico tra l’Associazione e l’Ordine dei Frati Conventuali nel quale san Massimiliano e gli altri frati cofondatori professarono i loro voti;
3. fornire precisazioni di orientamento sui principi dottrinali che debbono guidare le diverse azioni del Consiglio di Presidenza;
4. suscitare un clima di preghiera all'interno del Consiglio, che ne animi tutta l'attività apostolica;
5. nominare l'Assistente Nazionale;
6. convocare e presiedere la Conferenza degli Assistenti nazionali, organismo che ha il compito di coordinare l’azione e la formazione degli Assistenti nel mondo;
7. provvedere ed animare la formazione degli Assistenti Nazionali mediante convegni ad hoc organizzati;  
8. presentare una relazione scritta al Capitolo Generale dei Frati Minori Conventuali secondo le Costituzioni generali (117,1), approvata dal consiglio di presidenza M.I. Internazionale.


ASPETTO ECONOMICO

Art. 32
L'Associazione non ha scopo di lucro. Le sue  risorse sono costituite da:
• proventi delle attività specifiche del Centro Internazionale
• contributi annuali dei Centri Nazionali
• lasciti, donazioni e offerte varie
• sussidi di terzi
• eventuali sovvenzioni di enti pubblici e privati
Le prestazioni fatte dai membri nell'esercizio di qualsiasi ufficio assunto nell'ambito dell'Associazione,  tranne indicazioni diverse disposte dai Consigli Nazionali, rientrano nella categoria del volontariato, e pertanto si intendono gratuite a tutti gli effetti, salvo rimborso spese su presentazione di nota giustificativa all’economo.


Art. 33

L'amministrazione dei beni spetta al Presidente Internazionale, il quale può compiere o autorizzare tutti gli atti e operazioni permessi all'Associazione. Per la determinazione degli atti di natura straordinaria dalle quali può conseguire una diminuzione o un aumento del patrimonio, come ad  es. un'alienazione, un acquisto, la rinunzia o l’acquisizione di un'eredità ecc. è necessario il consenso del Consiglio.
Il Consiglio di Presidenza nomina l’economo che non fa parte del consiglio stesso.

Art. 34

Al Collegio dei Revisori dei conti spetta il compito di esaminare il bilancio consuntivo e preventivo da sottoporre annualmente all'approvazione del Consiglio di Presidenza e alla scadenza del sessennio all'Assemblea generale.

ART. 35
Lo scioglimento dell’Associazione è deliberato dall’Assemblea Internazionale con il voto favorevole dei due terzi degli aventi diritto e diventa operativo dopo la ratifica da parte della Sede Apostolica. Il patrimonio residuo, effettuata la liquidazione, è devoluto ad altra Associazione affine senza scopo di lucro.


CENTRI NAZIONALI, REGIONALI E LOCALI

Art. 36
1. I Centri Nazionali dipendono dal Centro Internazionale per quanto attiene la fedele interpretazione e realizzazione dei fini dell'Associazione, e sono retti da un proprio Direttorio, ratificato dal Consiglio di Presidenza Internazionale, sulla base dei presenti Statuti.
2. Spetta al Presidente Nazionale presentare all'Assistente Internazionale, a norma del Direttorio Nazionale, una terna di nomi proposti dal Consiglio nazionale per la nomina dell'Assistente Nazionale.
3. Salva l'unità dell'Associazione, ogni Centro Nazionale, previo consenso del Consiglio di Presidenza Internazionale, si adopera per ottenere il riconoscimento di personalità giuridica secondo le leggi dello Stato.

Art. 37
1. Per l’apertura di un Centro Nazionale si richiede: il riconoscimento del consiglio di presidenza internazionale che valuterà caso per caso l’opportunità di conferire l’approvazione.
2. Il Presidente Nazionale, eletto dall'Assemblea a norma del diritto comune e del Direttorio Nazionale, viene confermato dal Presidente Internazionale o da un suo delegato che per diritto presiede la seduta.
3. Spetta al Consiglio Nazionale coordinare e promuovere l'Associazione in tutta la nazione, a norma del Direttorio Nazionale.
4. Il Presidente Nazionale sottopone le iniziative di maggiore importanza all'approvazione del Consiglio Nazionale.
5. Il Presidente Nazionale invierà ogni anno dettagliata relazione apostolica e  amministrativa, approvata dal rispettivo Consiglio Nazionale, al consiglio di presidenza internazionale.
6. Nelle nazioni dove sono presenti le Città dell’Immacolata che sono un centro nazionale, il guardiano o un suo delegato è l’assistente nazionale.

Art 38
La cellula iniziale dell’Associazione è il gruppo. Il Centro Locale è formato da uno o più gruppi riconosciuti dal Centro Regionale o dal Centro Internazionale. Il Centro Regionale è formato da più centri locali riconosciuti dal Centro Nazionale o dal Centro Internazionale. Il Centro Nazionale è formato da più centri regionali, riconosciuti dal Centro Internazionale e necessita di approvazione del Consiglio di Presidenza. Qualora in una nazione esista un solo centro locale esso può essere riconosciuto Centro Nazionale dal Centro Internazionale. I Centri locali, regionali, nazionali sono strutturati sul modello del Centro Internazionale.  
.
VALIDITÀ DELLE NORME

Art. 39
Eventuali modifiche ai presenti Statuti devono essere decise dall'Assemblea Generale e sottoposte all'approvazione della Sede Apostolica (cf. can. 314).
      
Art. 40
Per quanto non espressamente previsto in questi Statuti si rimanda alle disposizioni canoniche vigenti in materia.
 
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